Bellum omnium contra omnes è una frase latina che letteralmente significa «la guerra di tutti contro tutti»; con essa Thomas Hobbes (1588-1679) descrive lo stato di natura come uno stato di guerra permanente e universale: uno stato in cui, non esistendo alcuna legge, ogni individuo verrebbe mosso dal suo più intimo istinto e cercherebbe di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei propri desideri. Poiché solo la legge può distinguere torto e ragione, in sua assenza esisterebbe solo il diritto di ciascuno su ogni cosa (anche sulla vita altrui). Il prossimo sarebbe visto come un nemico e si vivrebbe una conflittualità perenne.
Ricorrenze negli scritti di Hobbes
Hobbes usa il concetto di «guerra di tutti contro tutti» nei capitoli 13, 14 e 24 del Leviatano (1651); nell'originale in lingua inglese:
- warre of every one against every one,
- a warre [...] of every man against every man,
- a perpetuall warre of every man against his neighbour.
Ma l'espressione latina compariva già nel Il cittadino (1642):
- come bellum omnium contra omnes nella Praefatio,
- come bellum omnium in omnes in 1, 12,
- come bellum istud omnium contra omnes in 1, 13.
Usi successivi
La frase è stata usata da Karl Marx in diverse occasioni.
- In Sulla questione ebraica (1844):
- In Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica (1857-1858):
- In una lettera a Friedrich Engels:
Anche Friedrich Nietzsche ha usato la frase in Su verità e menzogna in senso extramorale (1873):
e in Umano, troppo umano; aforisma 615:
Note
Voci correlate
- Homo homini lupus
- Mors tua vita mea
- Locuzioni latine
- Stato di natura
Collegamenti esterni
- Norberto Bobbio, La guerra di tutti contro tutti, testo critico inserito nel volume Leviatano, a cura di Eros Lunani, Roma, Armando Editore, 1997, p. 149. ISBN 88-7144-695-X; ISBN 978-88-7144-695-0



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